Incontro inaspettato con il lupo

Dalla Basilicata selvaggia un documento che racconta della vita segreta del lupo, sono le foto e il racconto a caldo di Beata Gallipoli, giovane ricercatrice ornitologica che ama la natura nei suoi innumerevoli aspetti.

Incontro inaspettato con il lupo
di Beata Gallipoli

Quest’estate non promette nulla di buono viste le condizioni meteo degli ultimi giorni. Ormai mi sono rassegnata a questo giugno dal tempo incerto; mattina sole, ma io impegnata al lavoro, pomeriggio con pioggia battente, quindi, di fatto costretta a restare in casa. L’unico lasso di tempo disponibile per le battute fotografiche, il primo pomeriggio, flagellato dai temporali!

Canis lupus italilcus
Anche domenica scorsa, 15 giugno, stessa storia. Pioggia e temporali previsti in tutta la regione. Stavolta però poteva fare anche il diluvio, ma l’unico giorno libero non me lo sarei speso a casa e così con Mario, e Giancarlo, ci siamo messi in viaggio per Craco nella speranza di riuscire a fotografare qualcosa di interessante per arricchire la nostra esperienza di nuovo materiale e soprattutto di nuove emozioni.
Sì, perché tutto questo è soprattutto una questione di emozioni da vivere e che ci facciano sentire vivi. Tutte queste esperienze diventano nel tempo una raccolta di ricordi da condividere con amici e appassionati come noi, da raccontare e rivivere davanti ad una pizza o durante una serata in compagnia.
Conosciamo bene il territorio di Craco, i suoi calanchi, i cespugli di lentisco e di atriplex, gli animali che ci vivono nonostante sia un ambiente steppico è per loro molto duro soprattutto in estate. Ogni anno diventa tappa per le nostre escursioni. Il periodo che preferiamo è fine maggio e giugno perché in questo periodo le piante sono ancora verdi e il caldo non è insopportabile, anche se dipende molto da anno in anno. Quest’anno però giugno è capriccioso e insolitamente fresco anche per le campagne di Craco.
Quel pomeriggio c’è stato il solito temporale, che a dirla tutta non mi dispiaceva affatto perché si poteva camminare senza boccheggiare, l’erba era bagnata e contribuiva a rifrescarci, infatti, nonostante il sole fosse coperto dalle nubi, il caldo si faceva sentire ugualmente.


Sapevamo bene cosa cercare quella domenica, volevamo fotografare gli uccelli nidificanti nell’ambiente steppico. Riuscimmo ad individuare strillozzi, averle capirosse, cappellacce, cardellini, sterpazzole, occhiocotto, gruccioni, ghiandaie marine e una monachella. Un biancone ci sorvolava incurante dirigendosi verso il nido. Insomma, il temporale aveva messo in movimento l’intera avifauna e non solo!
Dopo due ore passate tra i cespugli, decidiamo di fermarci ai margini della strada ad ascoltare e osservare, godendo il massimo da quella natura generosa alla quale ci eravamo affidati.
Io ero in avanscoperta, dietro di me c’erano Mario e Giancarlo intenti a scrutare una collina coperta dal lentisco, dalla quale spuntavano qua e là un olivastro, un ginepro e un pino. Ad un certo punto Mario rompe il silenzio: “Un lupo!”.
Io che ero davanti al gruppo di qualche metro ho visto l’animale che, a non più di dieci metri, uscì dalla macchia si voltò solo per un attimo e attraversò la strada a passo rilassato.
Fino a quel momento, prima di uscire così allo scoperto, non ci aveva ne visti né sentiti, eravamo controvento. Mi piace pensare che non avesse percepito la nostra presenza, e che non ci considerava una minaccia, loro sanno sempre tutto e avvertono tutto, figuriamoci se non sapeva che eravamo lì; semplicemente ha voluto mostrare la sua potenza e superiorità, ci ignorava alla grande!
Da quel momento in cui Mario ha gridato al lupo è stato tutto un susseguirsi di attimi, di momenti in cui non ho capito nulla. Ho fatto in tempo a scattare una sola fotografia prima che finisse di attraversare la strada e sparisse tra i cespugli.


A dire la verità ho scattato la prima foto senza ancora essere consapevole che effettivamente si trattasse di un lupo, poteva essere una grossa volpe, un cane randagio o anche frutto dell’immaginazione condita dall’umorismo di Mario, che da buon burlone, ama scherzare e fare battute.
Ad ogni modo era un animale che fino ad allora non avevo mai visto, una via di mezzo tra un cane e una volpe, tozzo e anche grassoccio!!
Ho notato che portava qualche cosa in bocca, pensando che fosse un cucciolo mi sono lanciata istintivamente all’inseguimento in quella terra arata appesantita dalla pioggia, nella speranza che mollasse ciò che aveva tra i denti. Solo quando mi ha vista corrergli appresso il lupo ha accelerato la sua andatura sparendo tra le canne. In quegli attimi ho potuto scattargli altre due foto rivelatesi molto significative successivamente. Ovviamente, appesantita dagli stivali infangati e dal peso della telecamera, che monta un obiettivo da 300 mm, non sono riuscita a fare molto strada.
Di fatto, la mia, si è dimostrata un’azione abbastanza ridicola quella di pensare di riuscire a raggiungere un lupo, ma in quel momento ho agito d’istinto, volevo raggiungerlo, osservarlo da vicino, nemmeno io so bene cosa volessi ottenere!
Mi sono fermata a fissare l’orizzonte vuoto, ormai il lupo era scomparso dalla mia vista e forse continuava tranquillo il viaggio verso il suo branco. Il mio cuore batteva forte, forse voleva ancora andargli incontro, ma ero lì ferma, cercando di riordinare pensieri e sentimenti che fino a quel momento si erano aggrovigliati in una matassa dove la ragione non aveva spazio. In quel momento ho cominciato a realizzare l’importanza dell’esperienza appena vissuta e l’emozione mi ha sopraffatta, un leggero tremore mi ha attraversato la spina dorsale. Poi mi sono avviata verso i miei compagni per far vedere loro il frutto di quegli scatti per analizzarli e commentarli insieme.
Effettivamente tra i denti stringeva qualcosa, ma non era un cucciolo, si trattava di un esemplare maschio. Guardando bene abbiamo concluso che avesse tra i denti una testa di agnello, essendo di colore marrone ci aveva indotti a pensare che potesse essere un cucciolo o un volpacchiotto catturato per essere mangiato.
Quello che ci ha colpiti è il colore del suo mantello, un marrone rossiccio, tonalità che si avvicina molto a quella della volpe. Di corporatura è parecchio tozzo e piuttosto basso, sulla schiena si distingue una criniera più ispida e nera che scende fino alla punta della coda, è quasi brutto a vedersi perché ricorda molto una iena.
Nell’immaginario comune il lupo è grigiastro, slanciato con un pelo folto, ma quello che ci si è presentato davanti agli occhi era un esemplare tarchiato, grasso con il pelo raso. Ad ogni modo era un lupo, bello o brutto, slanciato o tarchiato, ma era un lupo vero!
Sapevo della sua esistenza in Basilicata, ma non avevo mai sperato di vederlo così da vicino e in piena luce, figurarsi fotografarlo e corrergli dietro.
Questo incontro-scontro mi ha sconvolta al punto di emozionarmi ogni volta che lo ricordo o rivedo le foto. Fino a quel giorno del lupo avevo visto e fotografato solo le impronte e conoscendo il suo spirito schivo non immaginavo nemmeno lontanamente di poterlo incrociare sulla mia strada. Invece il caso ha voluto che domenica ci scontrassimo e questo incontro mi ha lasciato un segno molto forte dentro.

1 commento su “Incontro inaspettato con il lupo”

  1. Unavoltaunazzurro

    Anche io ho vissuto una simile esperienza, ero in gita in campagna, e a un certo punto, in un dolce declivio coperto di erbe e virgulti, ho visto una pecora. Una vera pecora! Col suo soffice, morbido candido manto, il suo capo dalle curve dolci, le orecchie tenere dolcemente accostate al capo, le sue gambette simpatiche, con cui si sposta nel verde paradiso fiorito dei campi.
    E’ stata l’emozione più forte che ho avuto, come ricordi d’infanzia, di tempi perduti, quasi mi sentivo mancare…
    Seguivano i teneri agnellini coi loro belati la loro madre,
    Insieme attraversavano tranquille e pacifiche coi loro movimenti lenti,
    I sentieri dei prati inondati di sole,
    trasmettendo tutto intorno la loro pace.
    Era così incantevole a vedersi, magnifica creatura, felice solo di brucare l’erba e di un poco di sole e di aria fresca, senza fare del male a nessuno, pareva l’armonia divina materializzatasi sulla terra.
    Ma come per tutte le più belle cose,
    Un giorno anche per lei il male venne a strappare l’incanto,
    Fu un lupo a comparire all’improvviso nella sua valle pacifica e rigogliosa di vita come un paradiso, e a stroncarne la vita!
    Fu un lupo venuto all’improvviso chissà da dove, come il male improvviso di lontano, a fare scempio delle sue tenere carni e correr via con la sua testa tra le fauci!

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