Agosto con i lupi

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Pochi mesi fa Antonio La Selva foto trappolò due lupi adulti sul confine tra Puglia e Basilicata. Pensai subito che in quella selva così piccola i lupi fossero solo di passaggio nelle loro scorribande notturne. Lo scorso 29 luglio, proprio in quella piccola lingua di bosco, sei piccoli canidi attraversarono il raggio d’azione della foto trappola. Mai un filmato di trenta secondi mi stupì così tanto. La prima sensazione fu quella di non crederci, potevano essere dei piccoli cani o anche delle piccole volpi. Fu così che al ritorno di Antonio Iannibelli nella sua terra natia, dopo qualche appostamento nei calanchi lucani, decidemmo di vedere con i nostri occhi il “piccolo bosco” posto negli sconfinati spazi disegnati dai muretti a secco sul confine del Parco della Murgia.

Dopo 48 ore no-stop di giri e appostamenti tra i calanchi di Craco con Antonio, Danilo e Gabriella, e dopo solo due ore di “riposo” in macchina nella città dei sassi, io e Antonio di primo mattino raggiungemmo Antonio La Selva che ci guidò in quella magica lecceta.

Guardando dall’alto il paesaggio circostante e le dimensioni del “piccolo bosco” contornato da diversi allevamenti, era sempre più veritiera la mia idea che si trattasse di piccoli cani.

Dopo aver controllato la foto trappola, risalimmo la gravina dalla parte opposta. Scollinai prima io degli altri e la sorpresa sulle rocce calcaree fu enorme, ad un metro d’avanti a me tre piccoli cuccioli che turbati dalla vista di un essere umano precipitosamente si immersero nella fitta vegetazione arbustiva. Per pochi attimi il mio sguardo si incrociò con il loro. Riuscii a fare soltanto una foto al culetto dell’ultimo lupacchiotto della fila e tremolante e con un batticuore incredibile feci segni incomprensibili ai due amici che risalivano lentamente il pendio roccioso per fargli capire che li avevo visti.

Il culetto

Lo stupore fu enorme e rimasi incredulo per alcuni minuti, eravamo nel ritrovo dei lupi!!!

In tutto il territorio lì intorno era un susseguirsi di ritrovamenti di teste e zampe di animali predati e portati ai cuccioli per lo svezzamento. Eravamo quindi nel cosiddetto rendez-vous.

I resti del pranzo

Era scontato che in serata ci saremmo appostati per cercare di capire meglio e chissà fare qualche scatto. Erano le sette di pomeriggio e in compagnia di Gabriella e Ilaria raggiungemmo la lecceta, li sentivamo correre e ringhiare tra di loro, erano giù nel folto bosco presi dai giochi pomeridiani.

Al calar del sole, un forte ululato fuoriuscì dalla bocca del più grande di noi “lupari” susseguito dai altri due richiami nel giro di pochi minuti. Quando il sole calò quasi del tutto tutta la famiglia si esibì in un possente coro di ululati facendo rimbombare il cuore della piccola e profonda lingua di lecci.

Un emozione indescrivibile!!!

Tornammo altre volte facendo attenzione a non creare disagi alla bella famigliola appostandoci in lontananza per cercare di rivederli, ma tutti i tentativi andarono a vuoto.

L’appuntamento però era per ferragosto, così ci disse Antonio il nostro capobranco.

Nessuno ci credette tranne me che seguii il nostro alfa anche il giorno di ferragosto.

Arrivati al buio e con passo felpato, ci appostammo nei nostri ormai abituali nascondigli tra le rocce. Quando la luce iniziò a illuminare quel poco che basta per far scattare la nostra reflex, eccoci presentare per la prima volta un bel maschione dagli occhi gialli che sul punto più alto della gravina sorvegliò per pochi attimi la zona circostante per poi rintanarsi all’ombra della lecceta. Fu un susseguirsi di scatti che lo immortalavano in tutta la sua possanza.

Il maschio dominante

Fui così felice di averlo visto che desideravo andarmene subito per la foga di raccontarlo a chi in quel giorno non ci aveva creduto. Dopo un’altra oretta e con il sole già bello alto spuntarono i tre lupetti nello stesso posto dove ebbi l’incontro ravvicinato. Per una ventina di minuti restarono lì a farsi fotografare nelle loro prime uscite da curiosoni, annusando tutto ciò che li circondava e puntando anche il più piccolo volatile che gli passava sulla testa.

I lupetti

Insomma, un vero e proprio appuntamento di ferragosto e, a quanto pare, Antonio Iannibelli parla realmente coi lupi!!!

Il lupetto

 

Fabio Quinto

 

 

 

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