Una rivista dedicata al lupo

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Un numero della rivista “Laboratorio Ecosostenibile” dell’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali Matera dedicata al lupo. 

Disotto l’editoriale di Carmine Cocca – Direttore Rivista Laboratorio Ecosostenibile

Uomini e lupi, da sempre, sono legati da un rapporto complesso, spesso conflittuale ma anche ricco di suggestioni culturali e di una radicata prevenzione che non è stata mai soffocata e che considera il lupo come fiera da combattere in quanto nemico dell’economia pastorale. Si tratta, infatti, di due specie “sociali” per le quali la convivenza e la collaborazione fra gli individui appartenenti al medesimo gruppo costituiscono un modo di vivere assolutamente immodificabile. Tuttavia la storia ci ricorda che non sempre è stato così. Nell’antica Roma si narra che Romolo e Remo furono allevati da una lupa! San Francesco era legato ad un lupo! è ipotizzabile, perciò, che in epoca passata il rapporto fra uomini e lupi possa essere stato improntato ad una mutua e positiva accettazione e, da parte dell’uomo, da un primitivo sentimento di rispetto; in alcuni casi si è quasi giunti a sentimenti di fratellanza fra due predatori che utilizzavano le stesse risorse alimentari, a quel tempo tanto abbondanti da non innescare alcun processo di competizione. Successivamente, con la domesticazione e l’allevamento di alcune specie animali, gli ecosistemi hanno subito diverse modificazioni e il rapporto fra l’uomo e il lupo ha subito una significativa turbativa. L’animale domestico è considerato una proprietà intoccabile e la sua predazione da parte del lupo è inaccettabile. Il lupo diviene il flagello degli allevamenti zootecnici e il nemico da combattere con ogni mezzo. E’ la personificazione del male. Nasce la leggenda della licantropia che associa il lupo ad una forza oscura capace di impossessarsi dell’uomo. Viene coniata l’espressione “lupus non est lupum, homo homini lupus” ripresa da più autori. Il lupo è assunto a simbolo della sopraffazione e dell’egoismo. Per secoli l’atteggiamento umano è stato avverso a questo selvatico a causa dei danni che procurava agli allevamenti. Tutto ciò è durato sino alla metà de XX secolo. Mutamenti sensibili sono avvenuti. Gli ungulati selvatici poco per volta hanno iniziato a ripopolare il territorio, le superfici boscate sono aumentate, molte campagne si sono spopolate. L’opinione pubblica è diventata più interessata alla difesa degli ecosistemi e la difesa dei grandi predatori ha assunto una maggiore valenza sociale. Tuttavia permangono ancora ora riserve e timori, oltre a premeditate azioni negative a carico dei lupi da parte di alcuni allevatori e cacciatori. Non mancano però, a riguardo, favorevoli riscontri, nell’ambito di dette categorie, circa la modificazione comportamentale nei confronti del selvatico. Evocando sentimenti di solidarietà e fratellanza adottati dai nostri avi, fortunatamente, si sta facendo strada la consapevolezza di una possibile convivenza e l’opinione che la presenza del lupo nel nostro territorio rappresenta una sfida culturale che può essere accettata anche allo scopo di mantenere i giusti equilibri nei nostri ecosistemi. Tanto premesso, non resta che augurare a tutti una buona lettura e ringraziare gli autori di questo importante numero monotematico della nostra rivista.

Carmine Cocca

 

Copertina

Clicca qui – Rivista N.14 Laboratorio Ecostenibile

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