Festa del lupo 2023: pensiero, fisicità, emotività e spiritualità

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Di Emmanuelle Rossini e Marco Albertini

Quando ci fu chiesto un resoconto della Festa del Lupo 2023, per uno di noi due era oramai diventata una bella abitudine, per l’altra era la prima volta. Abbiamo quindi deciso di scriverlo insieme, in quanto ci piaceva proseguire un po’ del cammino iniziato il 30 settembre 2023. Questa testimonianza narra quindi l’incontro di un vecchio lupo (non di mare, ma di…Appennino) con una giovane lupa (anche se lui è più giovane di lei in realtà), l’incontro di una guida rodata con una guidata curiosa.

Abbiamo scelto di condurre questa narrazione attraverso quattro punti, simili a quelli cardinali di una bussola, anche se la nostra non è magnetizzata solo verso Nord. La bussola che reggeremo a quattro mani, rappresentata dal tempo di questo racconto, ci condurrà infatti nelle quattro direzioni che sono alla base delle relazioni autentiche. Le relazioni autentiche potremmo chiamarle anche relazioni d’amore, amore inteso come il legame intenso che unisce ognuno di noi al prossimo. Le direzioni che, quindi, vorremmo favoleggiarvi con altri camminatori sono: il pensiero, la fisicità, l’emotività, e la spiritualità. Quattro elementi che, radunati in uno stesso luogo e allo stesso momento, creano l’alchimia magica dell’incontro vero.

Il pensiero (o la stimolazione intellettuale)

  • Vissuto della guidata:
    Se penso allo stimolo cognitivo ricevuto durante questi due giorni, mi viene in mente, tra i tanti ricchi spunti emersi, la nozione di co-esistenza. Questo argomento è stato portato da Osvaldo Negra che ci ha condotti su un altro sentiero, per capire come trovare una via che permetta ai lupi (e ad altri detti predatori) e agli Uomini, di abitare gli stessi spazi. Perché è di quello che si tratta. Di territorio. E di chi si eroga il diritto di esserne il principale abitante, o meglio il dominatore. Osvaldo ci ha portato a riflettere sulla differenza tra convivenza e co-esistenza; a ragionare sulla differenza che esiste tra il ripartirci dei territori e l’esistere, per quello che siamo, sugli stessi spazi.
  • Vissuto della guida:
    La Festa del Lupo 2023, la quinta edizione (o la sesta…?!) a cui ho partecipato nell’ultima dozzina d’anni, ha rappresentato, senza deludermi, un’altra valida occasione per apprendere informazioni, nozioni e curiosità su questo elusivo carnivoro opportunista così enigmatico, magnetico, archetipico e leggendario. Tutto ciò non solo finalizzato al mero accumulo di dati e di sapere da spendere poi durante le mie escursioni guidate in Natura, ma anche, e forse soprattutto, per farmi permeare dall’umana bontà d’animo e dalla sincera passione vitale dei tanti e tante relatori e relatrici intervenuti ed intervenute, che hanno messo a diposizione gratuitamente il loro tempo, ancor prima delle loro conoscenze, per presentare a me e ai presenti le tante tematiche e i diversi argomenti di loro competenza.

La fisicità

  • Vissuto della guidata:
    Se penso all’aspetto fisico percepito durante la festa del lupo, penso subito al gusto e alla vista. Penso al gusto perché sorridono ancora le mie papille gustative, deliziate da una cucina fatta in casa da alcuni amici della festa del lupo, che, tramite i loro piatti, hanno donato di loro stessi, per il pranzo del sabato; penso alla birra artigianale del Reno e alla sua edizione speciale proprio per questa occasione celebrativa; e penso anche alle Casette del Doccione dove ho assaporato colori mai sperimentati ancora in bocca per la cena a tema. Se penso fisicità, penso anche alla vista; penso a questo senso per la sensibilità delle fotografie della mostra ma anche per la camminata della domenica. In essa abbiamo cercato, e trovato, tracce di lupi ma anche tracce di noi stessi, seguendo i passi sicuri delle guide della Cooperativa Madreselva.
  • Vissuto della guida:
    Senza molti dubbi, la fisicità che ho maggiormente percepito in questo fine settimana è stata durante l’escursione di domenica, dal borghetto di La Cà fino al Rifugio dei Bagnadori. Nella terza giornata di sole di inizio autunno, la mia pelle era contenta di ricevere questi raggi tanto invisibili ai miei occhi quanto concreti al mio tatto; nei grossomodo 8 minuti che impiegavano per coprire i circa 150 milioni di km che separano la “nostra” stella dalla “nostra” Terra, viaggiavano alla folle velocità di 300.000 km/s, mentre io, mettendo un passo dopo l’altro, sentivo la spinta del suolo sotto i miei piedi che mi sosteneva, mi supportava e mi spingeva ad andare avanti, inspirando profondamente la salubre e sana aria boschiva d’Appennino.

L’emotività

  • Vissuto della guidata:
    Se penso all’emotività, mi rimemoro subito la tavola rotonda, senza tavola e con sedie messe in linea, che, per forza, ha concluso la mattinata. Per forza, perché non si poteva riprendere i lavori senza darci un tempo per digerire le emozioni raccontate da donne che non solo camminano con i lupi, ma sognano con loro, hanno sofferto con loro e sopravvivono accanto a, o lontano da, loro. Non si poteva nemmeno concludere una giornata su così tanta emotività. A questa emotività, ci stava il proseguire con il rigore e la chiarezza delle discussioni del pomeriggio, tutte al maschile. Ma tutto ciò, non c’entra con il genere delle persone, tutto ciò c’entra con il femminile e il maschile che ognuno porta in sé.
  • Vissuto della guida:
    Sono ancora vivide davanti ai miei occhi nel mio animo le immagini dell’intenso video-reportage dei lupi nelle Valli d’Argenta. Con musica adatta quello poche parole necessarie a spiegare e ad accompagnare vocalmente le scene di quotidiana vita del branco, soprattutto nella fase post-parto della cucciolata, sono rimasto molto colpito nel percepire la costanza e la fatica degli appostamenti, contro-bilanciate da tanto entusiasmo, infuse dietro l’obiettivo della video-foto-camera dagli autori delle riprese. Ecco, la sequenza finale della lupa che, salita sull’argine illuminato dalla dorata luce del tramonto, annusa l’aria per “lasciarsi scegliere” la direzione da seguire e andare verso il suo futuro e il suo personale destino… sì, quel momento è stato, per me, il più emotivamente toccante e commovente dell’intero fine settimana: tenerezza e fiducia, istinto e ineluttabilità.

La spiritualità

  • Vissuto della guidata:
    Se penso alla dimensione spirituale, l’immagine che si illumina in me sono le note dei flauti, accarezzati da Oreste, che cullano, alla luce calante, le emozioni di bambini piccoli e dei più grandi, in modo che esse si trasformino in sogni che perdureranno oltre la notte. Non si può raccontare molto di più sull’aspetto spirituale vissuto. Non perché sia stato presente solo in quell’istante, bensì perché l’intera festa è stata una comunione con il vivente…e di essa si può narrare ben poco. Occorre viverla.
  • Vissuto della guida:
    Mi ha particolarmente colpito la tessitura e le trame dei tanti fili invisibili (agli occhi umani, ma non a quelli dello spirito) che hanno portato decine e decine di persone a trascorrere due giorni assieme, so-spinte nel venire, ognuna di loro, dalle proprie motivazioni personali, tra di loro differenti ma comunque rispettabili e valide. Ho percepito così di essere tanto un singolo individuo quanto membro di una comunità, con le mie specifiche unicità ma con le mie intrinseche similitudini ad altri esseri del genere umano. Se “da solo cammino veloce ma insieme camminiamo lontani” (cit.), mi sento allora un piccolo (e anomalo) ragno che tesse sì la propria (ragna)tela, ma non per imprigionare sventurate prede ma per creare ponti di connessione dentro e fuori di me.

Abbiamo scritto questo testo a quattro mani, a 500 km di distanza, alla cieca (ognuno per conto suo), perché volevamo simboleggiare quanto quello che unisce gli esseri viventi tra di loro non appartiene alla distanza, al posto dove ci si sta, al momento dove si è, ma alla direzione che insieme si decide consapevolmente di prendere. Per questo motivo, la festa del lupo rappresenta un raduno attraverso le storie narrate che collegano i lupi all’essere umano; e di conseguenza gli umani tra loro stessi. Diventa un raduno degli amanti, non solo del lupo, ma di tutto quello che esso rappresenta per la nostra umanità. Quando vai alla festa del lupo, incontri persone che non avresti magari mai incontrato sul tuo percorso ma con le quali sei collegato al momento della festa. Ed incontri anche persone con le quali invece era ovvio che un giorno i vostri cammini si sarebbero incontrati. È questa anche la magia della festa del lupo. E rimarrà tale finché le guide e i guidati continueranno a guidarsi a vicenda aprendosi alla meraviglia del nostro pianeta.

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