La terza edizione della Festa del lupo – Il lupo che non conosci – è stato indirizzato a far conoscere il vero lupo selvatico dei nostri boschi. Abbiamo parlato di lupo in modo allegro, abbinando alla corretta informazione momenti di socializzazione e di festosità. Il buonumore ci è sembrato l’ingrediente giusto per aiutare a sconfiggere i pregiudizi e coinvolgere il maggior numero possibile di persone.
Gli amici del Castello Manservisi con grande partecipazione hanno arricchito l’evento offrendo ai partecipanti momenti di convivialità e di divertimento. Nella sua struttura il Castello ha ospitato nel migliore dei modi la mostra, i relatori e le proiezioni video, il tutto è risultato un armonioso incontro tra gli appassionati di tutta Italia. L’evento ha affrontato un tema arduo e di attualità ma in modo diverso, con la speranza di “sconfiggere l’ignoranza per combattere la paura”.
Abbiamo quindi parlato di lupo in modo semplice, costruttivo e festoso cosi come il titolo stesso prometteva.
I relatori, i fotografi e i pittori tutti hanno spiegato in poche parole che il lupo non è ne buono ne cattivo, il lupo è il lupo. E’ un predatore carnivoro e il suo ruolo in natura è fondamentale per un ambiente più sano anche per l’uomo.
Venerdì 9 novembre è stata inaugurata la mostra alla presenza di un centinaio di visitatori, sabato ha visto il massimo della partecipazione con oltre 200 partecipanti e domenica, nonostante la pioggia, un nutrito gruppo di appassionati ha continuato a parlare dei nostri lupi proiettando documentari e film.
Il successo era preannunciato in quanto alla presentazione del programma, lo scorso luglio, erano accorsi in tanti. La festa ha confermato il suo gradimento anche tra la gente comune. La curiosità, l’allegria, la location e il buon cibo sono stati gli ingredienti che hanno riempito all’inverosimile tutto il castello.
La festa del lupo nasce e viene sviluppata come lavoro di un gruppo composto da persone disseminate in diverse regioni, un numero sempre crescente di amici che come in un moderno network mette in comunicazione gli appassionati del grande predatore.
Giunta alla terza edizione ha raggiunto i suoi obiettivi grazie al lavoro di tre importanti Associazioni: l’Associazione Culturale Provediemozioni.it, Gruppo di Studi Gente di Gaggio e l’Associazione Castello Manservisi.
In particolare il lavoro di ricerca di quattro amici che come un vero “branco” hanno saputo mettere a frutto una strategia di successo per la realizzazione di video e foto sui branchi dei lupi nella provincia di Bologna.
Questo evento esiste perché dalle nostre parti ci sono file di appassionati che mettono a disposizione il proprio tempo libero e la loro forza ha generato una festa ricca di emozioni, informazioni e divertimento.
La festa del lupo sboccia da un’idea nata quasi otto anni fa, nel cuore del Pollino, in una giornata nebbiosa di novembre. Il programma è fiorito nell’appennino bolognese all’ombra del faro di Gaggio Montano nella primavera dell’anno 2008. Il matrimonio con il Gruppo di Studi Gente di Gaggio e le menti geniali dei suoi fondatori hanno trasformato il progetto in uno dei più grandi eventi, nel suo genere, che sia mai stato realizzato nel nostro Paese.
Nel branco vince sempre il branco, Antonio Iannibelli
Festa del lupo a Castelluccio
Pensando alla recente festa del lupo a Castelluccio mi viene in mente questo modo di dire, in latino, Lupus in fabula (letteralmente “il lupo nel discorso”). In genere si usa dire quando arriva qualcuno di cui si sta parlando, ma il fatto che si usi la parola lupo è che nelle favole è frequente la sua comparsa, soprattutto in termini negativi. Nelle favole il lupo ha sempre rappresentato tutto quello che è “male”. Ma nella entusiasmante conferenza di Daniele Zovi (autore tra l’altro di due libri, uno sul lupi e uno sull’orso) a un certo punto è comparsa una slide con la scritta: “è più cattivo Cappuccetto rosso o il lupo?”, proprio per ribadire il concetto di ‘come’ viene rappresentato questo animale che in realtà non attacca l’uomo. Anzi se ne guarda bene dal farlo, come ci ha raccontato anche l’esperto Davide Palumbo, facendoci anche sorridere nel sentire le varie leggende metropolitane sia passate che recenti (purtroppo). E in effetti questi pregiudizi, nati da una parte dalla voglia di creare scoop per vendere notizie dall’altra dalla paura e ahimè da una certa ignoranza, vengono allontanati dalla conoscenza, dal sapere. E questa “festa”, oltre ad rappresentare un occasione per incontrarsi e conoscersi, ha il merito di mostrare la vera realtà del lupo.
E tutto questo grazie alla passione sia di esperti, biologi e guardie forestali, ma anche da persone che si dedicano a questo perché in fondo sentono questo “richiamo”.
Fotografi naturalisti che investono tutto loro stessi per riuscire a mostrare a tutti noi fotografie degne del “National geographic”, e qui vorrei ricordare tra i tanti Andrea Dal Pian, Stefano Franceschetti e Antonio Iannibelli.
Per concludere questo mio breve discorso e tornando al ‘Lupus in fabula’, il Castello è stato anche teatro per i bambini infatti Marco Tamarri è riuscito a tenerli incollati con il racconto di ‘favole al contrario’. E finalmente il lupo è riuscito a riconquistare il suo vero ruolo anche nelle favole.
Poi i bambini hanno fatto disegni con i colori a tempera e così il castello si è trasformato oltre che a un luogo di mostre e di conferenze anche in un grandissimo Atelier.
Viva il lupo!
Andrea Izzo
E LA MOSTRA CONTINUA …
a grande richiesta la mostra NEL MONDO DEI LUPI sarà visitabile fino a gennaio 2013, sempre telefonando direttamente all’Associazione Castello Manservisi
http://www.castellomanservisi.it/spip/
ciao Antonio
ancora grazie per le belle giornate passate a Castelluccio in compagnia degli amanti del lupo.
Alla prossima festa!!!
W il lupo
Ciao a tutti e ancora un grazie ad Antonio e Maria!
E’ stata davvero una grande edizione…
Per chi volesse rivedere il film sul lupo che abbiamo proiettato in anteprima, è ora on line a questo link http://www.stefanofranceschetti.com/1/video_1175543.html
Saluti a tutti e viva la festa del lupo!
Stefano Franceschetti